«Sono numeri estremamente significativi – commenta l’Ente Nazionale Protezione Animali -: restringendo il campo d’analisi alla sola Unione Europea un cittadino su cinque vive in un Paese dove la macellazione senza stordimento preventivo, che causa atroci sofferenze agli animali, non è ammessa. Le istituzioni comunitarie dovrebbero tenere conto di questo dato e degli orientamenti prevalenti nell’opinione pubblica che, lo ricordiamo, è sempre meno disposta a dover accettare ulteriori inutili forme di incrudelimento nei confronti di quegli animali che comunque sono destinati alla morte».
Del resto, osserva l’Enpa, la stessa religione islamica ed ebraica stabiliscono tra i loro precetti che gli animali vengano trattati in modo compassionevole, misericordioso. Ed è proprio questo che ha determinato un crescente consenso per il vegetarismo da parte delle comunità di credenti, come peraltro dimostrano le “community” online dedicate a un’alimentazione alternativa (tra cui: http://vegetarianmuslim.org/, http://jewishveg.com/).
«Potenzialmente, religione e rispetto per gli animali – prosegue l’Enpa – non sono in antitesi; lo è invece una certa “tradizione”, ormai superata e anacronistica, che non ha alcun motivo di essere tutelata dalla legge». (29 novembre)
Nessun commento:
Posta un commento