giovedì 29 novembre 2012

Presentato ancora una volta il disegno di legge anti-omosessualità in Uganda!

Il parlamento ugandese si sta preparando a discutere un disegno di legge che consolida la discriminazione e l'odio contro le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender. Il disegno di legge, noto come disegno di legge anti-omosessualità, è stato inserito all'ordine del giorno del parlamento il 21 novembre e potrebbe essere calendarizzato per il dibattito in ogni momento. Si teme che il disegno di legge possa essere approvato entro pochi giorni di dibattito.
 
Il codice penale ugandese già proibisce i rapporti sessuali consensuali fra persone dello stesso sesso. Nonostante ciò, il disegno di legge anti-omosessualità va molto oltre, prevedendo, nelle sue prime bozze, la pena di morte per il reato di "omosessualità aggravata". Non è chiaro se la pena di morte rimanga nel disegno di legge, ma Amnesty International ha appreso che alcune norme potrebbero essere state modificate: nella sua attuale formulazione, potrebbero essere imposti ergastoli per le relazioni sessuali consensuali fra persone dello stesso sesso. In ogni caso, il disegno di legge continuerebbe a considerare reato la "promozione" dell'omosessualità, attaccando la libertà di espressione dei difensori dei diritti umani. Nonostante qualunque modifica, il disegno di legge avrebbe effetti deleteri e duraturi su ogni cittadino ugandese che venisse accusato di violare le sue ampie disposizioni e ostacolerebbe significativamente il lavoro dei difensori dei diritti umani e dei professionisti che si occupano di salute pubblica.
 
Se il disegno di legge dovesse essere approvato, violerebbe il principio di non discriminazione e porterebbe alla violazione di alcuni diritti umani quali: la libertà di espressione; la libertà di pensiero, di coscienza e la libertà religiosa; la libertà di manifestare pacificamente; la libertà di associazione; la libertà e la sicurezza della persona, il diritto alla privacy; il diritto al più alto standard di salute e vita. Tutti questi diritti sono garantiti dalla costituzione ugandese e dai trattati internazionali e regionali di cui l'Uganda è stato parte, inclusi il Patto internazionale dei diritti civili e politici, il Patto internazionale dei diritti economici sociali, la Carta africana sui diritti dell'uomo e dei popoli.
 
INFORMAZIONI AGGIUNTIVE
Il disegno di legge anti-omosessualità era stato presentato per la prima volta nell'ottobre del 2009. Era stato calendarizzato per il dibattito parlamentare nel maggio del 2011, ma il parlamento era stato sciolto ufficialmente prima che potesse essere discusso. Nell'ottobre del 2011, il disegno di legge era stato reintrodotto, in seguito ad una mozione parlamentare per ripresentare 17 disegni di legge, fra cui il disegno di legge anti-omosessualità, che erano rimasti pendenti dalla precedente legislatura parlamentare.
 
La ripresentazione del disegno di legge avviene in un periodo in cui, in Uganda, è estremamente ridotto lo spazio concesso al diritto alla libertà di espressione e di associazione. Ad alcuni gruppi di opposizione al governo è stato proibito di organizzare manifestazioni e numerosi attivisti dissidenti per questioni di gestione petrolifera, corruzione e diritti umani hanno subito intimidazioni, persecuzioni e sorveglianza continue.
 
Amnesty International e altre organizzazioni per i diritti umani hanno documentato casi di discriminazioni, arresti arbitrari, detenzione, tortura e altri maltrattamenti nei confronti di gay, lesbiche, bisessuali e transgender in Uganda. E tutte queste  violazioni dei diritti umani sono state motivate con il pretesto di far rispettare le vigenti disposizioni del codice penale.
La comunità lgbt è stata, inoltre, esclusa dai programmi governativi per la prevenzione dell'Hiv/Aids e dalla fornitura di altri servizi sanitari. Questo disegno di legge potrebbe istituzionalizzare questa discriminazione. Inoltre, la proposta, se convertita in legge, manderebbe un chiaro segnale di impunità a tutti coloro che volessero prendere di mira le persone lgbt a causa del reale o presunto orientamento sessuale o della identità di genere.

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